DINO E LE RAGAZZE IN

Il secondo album, Dino, e il singolo pubblicato nello stesso periodo, Bye bye city, non ottengono successo (nonostante questa sia una buona canzone di Pierre Groscolas, e sul retro vi sia la bella cover di The windmills of your mind di Michel Legrand, tratta dalla colonna sonora di Il caso Thomas Crown, film del 1968 di Norman Jewison): dopo una pausa forzata dovuta al servizio militare, con il cambio di casa discografica e il passaggio alla RCA Italiana non ottiene risultati di rilievo, nonostante la partecipazione a Un disco per l'estate 1971 con Notte calda.

Passa poi alla Ariston Records e partecipa ad Un disco per l'estate 1973 con scarsi risultati, nonostante la canzone Parla chiaro Teresa, scritta da Luciano Rossi, sia discreta: decide quindi di abbandonare l'attività musicale e si trasferisce a Torino.

Il suo nome torna alla ribalta per vicende extramusicali negli anni '80, quando, divenuto dirigente di un'importante compagnia petrolifera, viene coinvolto nello scandalo dei petroli, risultando però alla fine della vicenda giudiziaria totalmente estraneo ai reati imputatigli.

Torna quindi sulle scene sull'onda del revival degli anni '60; è ancora in attività, si esibisce e incide anche alcuni album con materiale inedito.

Risiede a Pianvignale, località turistica del monregalese.

Dal 2010 è ospite fisso nel programma MilleVoci di Gianni Turco, visibile in tutta Europa silla piattaforma Sky e sul digitale terrestre in Italia.

Oltre che ad esibirsi con brani di suoi successi del passato, Dino presenta, in questo programma, anche canzoni inedite.

Dal 16 novembre 2011 è stato impegnato nella commedia musicale Noi che... Gli anni migliori di Carlo Conti al Teatro Salone Margherita (Roma).

Nel 2019 incide per l'etichetta Lavocedelledonne il brano "Angela" di Luigi Tenco incluso nella compilation "Il regno di Luigi". Nel 2021 partecipa al cd "Il Giardino di Sergio" omaggio a Sergio Endrigo dove propone la delicata "Annamaria".Inoltre nello stesso anno prende parte alla raccolta "E penso a te: Bruno Lauzi" dove interpreta "Ti ruberò".

Sempre nello stesso anno partecipa come corista alla registrazione dell'album Nobel di Gian Pieretti[2].

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